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TAV
O MANUTENZIONE ORDINARIA?
Da
anni il movimento No-TAV denuncia come l'impiego di fondi che si
vorrebbero destinare per costruire l'inutile linea della Torino-Lione
dovrebbe essere utilizzato in modo più opportuno per una
corretta manutenzione della linea storica e dei treni che su di
essa transitano.
La recente tragedia di Viareggio ha tragicamente messo sotto gli
occhi di tutti ciò che da anni diversi esperti del movimento
No-Tav preannunciavano. Di seguito quanto scritto da Claudio Giorno
nel 2006 a proposito del convogli Modalhor per la realizzazione
dell´"Autostrada Ferroviaria" (parte integrante
di quella comunicazione mediatica che doveva contribuire a creare
il consenso attorno alla realizzazione della nuova linea ad Alta
Velocità/Capacità):
A gennaio del 1995 quando, nostro malgrado,
avevamo dovuto cominciare a occuparci seriamente dell'ultima tegola
infrastrutturale destinata a cadere sulla Valle di Susa avevamo
fatto un conto approssimativo del numero di abitazioni situate a
ridosso della linea ferroviaria esistente (là dove i primi
progetti delle allora FS ipotizzavano l'affiancamento dei 2 nuovi
binari per l´alta velocità): Ne avevamo contate oltre
1200! E´ un conto che, a distanza di dieci anni, potrebbe
tornare utile: le raccomandazioni della Unione Europea insistono
molto sulla opportunità che l'autostrada ferroviaria divenga
il collettore delle autocisterne destinate al trasporto di sostanze
pericolose! Abbiamo detto che il "modalohr" ha parecchi
difetti ed è molto costoso; ma non si può certo dire
che vada piano:
anche nelle rare occasioni in cui ha viaggiato a pieno carico le
sue 2 locomotive da 6 MW gli consentono di superare, sulla linea
attuale (dove peraltro è destinato a rimanere), i 100 Km/h!
Essere delle
cassandre non è mai piacevole, soprattutto quando ciò
che si prevede viene pagato in termini di vite umane.
Ciò che è capitato a Viareggio poteva facilmente accadere
anche qui, quindi per evitare che, come tutti chiedono, tragedie
del genere si possano ripetere, ribadiamo la necessità di
mettere da parte inutili opere faraoniche per dedicare i fondi a
disposizione delle FFSS per l'ordinaria manutenzione della linea
storica e dei treni che su essa transitano.
Il pietoso
balletto dello scarica barile che è incominciato prima ancora
che le vittime civili di Viareggio fossero seppellite, dimostra
solo una cosa: quando gli interessi lobbistici prevalgono sulla
considerazione della salute pubblica, i responsabili non vengono
mai trovati e, soprattutto, gli unici a rimetterci sono sempre solo
i comuni cittadini che pagano addirittura con la vita le scelte
sbagliate di chi evidentemente considera tali perdite come un "calcolo
probabilistico" del tutto trascurabile.
L'operazione
mediatica che sta mettendo in atto questo governo, appoggiato dalla
propaganda fatta anche da chi, in parlamento, sta teoricamente all'opposizione,
è quella del "decidere" e del "fare":
non importa se ciò che si fa, lo si è deciso o no
con la popolazione interessata (basti vedere cosa è successo
a Napoli per le discariche, a Vicenza per la base dal Molin e cosa
sta succedendo a L'Aquila per la ricostruzione post terremoto).
Tanto meno importa interrogarsi se ciò che viene propagandato
come panacea o fonte di sviluppo ha un senso o non distrae piuttosto
risorse che sarebbero utili per realizzare opere meno evidenti ma
che renderebbero più sicura la vita delle persone.
L'idea è che se qualcosa viene fatto si guadagnano consensi,
perché le persone che non vengono toccate direttamente dagli
interventi non si chiederanno mai (fino a quando non capiterà
un incidente) se ciò che è stato fatto si poteva fare
diversamente o si poteva addirittura evitare.
In questi
giorni di lutto, ci auguriamo quindi che il sacrificio delle vittime
civili del conflitto di interessi e dell'incapacità delle
FFSS di investire in sicurezza e controlli, possano permettere di
squarciare il velo della propaganda del "fare", per dare
una corretta priorità agli interventi che devono essere realizzati
prima di qualsiasi opera faraonica come il TAV.
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